Ogni essere umano vive il suo calvario come un cammino che lo obbliga ogni giorno a fare i conti con le difficoltà del vivere, ma il calvario più doloroso è sicuramente quello degli onesti e dei poveri in una società individualista che predica bene e razzola male. Riprendendo l’esempio delle “donne bellissime che litigano con lo specchio” e che vivono per questo il loro “calvario”, non penso che sia la bellezza un ostacolo alla comprensione del senso della vita, ma l’ignoranza e la cecità spirituale che colpiscono ovunque, senza distinzioni di genere, di razza, di religione, ecc.
Fino a che vediamo gli uomini divisi in deboli e forti, ricchi e poveri, belli e brutti, ignoranti e colti, onesti e disonesti, nel mondo non ci sarà pace.
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Commenti su La Via Crucis 2012 e il calvario della quotidianità di elsa carrisi
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