Il profumo di novità e di miele che avverte Rocco in occasione del vivere la Pasquetta ha inevitabilmente invaso l’aria intorno a chi ha letto questo suo scritto. Ad effetto il saggio confronto che egli compie tra le file interminabili di auto e la leggerezza della gioventù in marcia sulle proprie gambe verso un’oasi di spensieratezza. E’ qui che l’autore scopre che niente in fondo è cambiato da quando la sua giovinezza ha vissuto la stessa esperienza, che un panino assaporato in compagnia di amici e libertà è di gran lunga più gustoso degli allestimenti macchinosi dei gitanti di Pasquetta. Tutto è più bello in compagnia della felicità, è più bello il paesaggio, l’umore e l’amore, quell’istinto irrefrenabile che da’ i brividi e la gioia di sentirsi vivi.
Roberto ha proprio ragione.
Pur essendo il bianco dei capelli il sunto di molte e intense primavere di chi traccia i contorni di questi beati ricordi, i colori dell’animo dell’autore rimangono la prova che il tempo vitale passa solo per chi lo vuole far passare. Allora buon divertimento, Rocco!
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