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Un uomo nero,
nero, nero,
un uomo nero
si siede sul mio letto,
un uomo nero
non mi lascia dormire per tutta la notte.
L’uomo nero
scorre il dito su un libro turpe
e, con canto nasale sopra di me,
come un monaco su un morto,
mi legge la vita
di un certo mascalzone e furfante,
cacciando nell’anima angoscia e paura.
L’uomo nero
nero, nero…
“Ascolta, ascolta, -
mi farfuglia, -
nel libro ci sono molti bellissimi
pensieri e progetti.
Quest’uomo
viveva nel paese
dei più repellenti
teppisti e ciarlatani.
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Versi da “L’uomo nero”, poesia di Sergej Aleksandrovic Esenin