‘Il Salento che fu’ reinterpretato da Giorgio Cretì per la notte di San Giovanni si carica di ancora più colori e ancora più fascino. C’è una molteplice gamma di profumi di campagna e di atmosfere notturne rischiarate dai fuochi, si riesce perfino a sentire il battito tumultuoso del cuore delle fanciulle innamorate appeso al filo di un responso casalingo.
Giorgio non dimentica neanche di trasmetterci la sacralità delle tradizioni affettive, laddove la figura del padrino o della madrina di Battesimo giganteggia nella vita quotidiana delle famiglie. Tutto questo in un tempo non lontanissimo, quando ancora si credeva in ideali farciti di bene e semplicità e le previsioni erano affidate a cardi e fave piuttosto che a oroscopi su rotocalchi rosa ed espedienti di fattucchiere. Che San Giovanni ci perdoni e che i sani ricordi ci assistano!
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Commenti su San Giovanni Battista nella tradizione popolare salentina di raffaellaverdesca
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