Non chiedetemi perché, non saprei dirlo, ma questa storia di Lucugnano mi fa venire in mente un’altra storia dimenticata in fretta. Mi fa pensare al naufragio all’Isola del Giglio, senza morti per fortuna, ma ad un naufragio sì, mi somiglia, un naufragio di un mondo che è mal sopportato, quasi fosse una zavorra, da una categoria emergente che vede turismo e soldi dappertutto. Lì furono disattese le più semplici regole del codice del mare, alla ricerca di un divertimento facile e beota. Qui si stracciano petali di rosa, con semplicità, senza senso di colpa, forse perché le rose non sono mai state per loro metafora di vita. Per questo forse bisognerebbe salvare Casa Comi e il suo giardino, perché ci sia un luogo-simbolo di una dimensione alternativa di vita, perché il naufragio non sia totale e irreversibile, perché si possa ripartire dal coltivo di dieci piante di rosa, quale esercizio per una umanità da portare in salvo
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