Al di là di ogni forma di campanilismo e tifo calcistico, si sa che nessun cane potrebbe recuperare un osso protetto dall’aurea materna di Lecce: Lecce dalla pronuncia stretta, dai sacrifici larghi, dall’intelligenza che ha imparato a sopravvivere. Esopo approverebbe, caro Alfredo, e forse sostituirebbe il suo personaggio preferito, la volpe, col cane di Lecce. La morale di questa storia? “Non tutte le pronunce vengono per nuocere!”
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