Non conosco, ma l’intuito me ne rende, fino a prova contraria, convinto, che non esiste (e non esagero se dico al mondo) autore che abbia saputo coniugare in modo così perfetto acribia scientifica, abilità di divulgazione, profondità poetica d’interpretazione (la poesia, in fondo, è la più alta forma di conoscenza) e, direi, di immedesimazione nel vissuto narrato. Se qualche dubbio rimaneva, solo un idiota può ancora parlare in termini distintivi di contrapposizione tra le due culture. Sono certo che la storia (la contemporaneità è ben altra misera cosa…) collocherà la nostra grande conterranea nel posto che di diritto le spetta: il più alto.
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