In un poema in latino medioevale di incerta datazione, il Facetus, compare un “offare” che il Diefenbach nel suo glossario latino-germanico interpreta come sinonimo di sorbère=sorbire , mentre considera “cratis” incrocio tra cyathus e crater (entrambi, pressappoco sono sinonimi di bicchiere).
Dum cibus extat in ore tuo, potare caveto:
in cratis offare decet, non in ore repleto
(Mentre c’è del cibo nella tua bocca, guardati dal bere:
conviene sorbire nei bicchieri, non nella bocca piena)
Direi che la glossa del Diefenbach (d’altra parte scontata, dato il contesto) fa pensare ad un sostantivo offa, del quale “uffulu” sarebbe diminutivo. A questo punto questo “offa” sarebbe veramente lo stesso del post solo immaginando un passaggio concettuale dal solido (boccone) al liquido (sorso). Purtroppo di “offare” il Diefenbach si guarda bene dal proporre l’etimo e il Rohlfs, dal canto suo, registra “uffulièddhu=sorsellino” citandolo da “Cose nosce” di Francesco Castrignanò, nell’edizione, però, del 1909 (l’amico Marcello mi ha regalato una copia della ristampa del 1968, dove, però, la poesia con “uffulièddhu” non compare e nel vocabolarietto in appendice manca la nostra voce che, invece, doveva comparire nell’edizione del 1909), anche lui senza proposta etimologica. E io, a parte l’ipotetico slittamento semantico proposto, non sono Mandrake…