Anche io, caro Gianni, ho dovuto sorbire fino al secondo caffè prima di gustare a pieno l’ennesima chicca di Pier Paolo. Tosto, ma quanta verità! da rileggere, una, due, forse tre volte, per entrare nelle pieghe della sua dotta trattazione. E con naturalezza (per lui) ci “filosofeggia” su tipico, locale, tradizionale, facendoci riflettere su aspetti che, sinceramente, prima d’ora, non mi passavano per la mente. Mi sembra averci trovato di tutto: dall’antropologia alla sociologia, dalla demologia alla filosofia… Pierpà, la prossima volta avvertici su questi tiri mancini!
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