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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su Eccidi e inganni dell’Unità d’Italia di patella

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come dice Pino Aprile, dal 1861 ci fu una statistica del prodotto nazionale lordo, malgrado gli eventi, il sud risultò alla pari del nord, negli anni successivi il sud precipitò e il nord salì in freccia, che significa? che tutto fu spostato al nord. Prima non c’era emigrazione nel sud, dopo l ùnità se ne andarono 12.000.000 milioni in venti anni su un totale di 26.000.000 milioni di popolazione. C’era tanta industria nel sud, chi l’avrebbe mai immaginato ? e senza nemmeno essere filoborbone, quei re, adesso che internet ci da la possibilità di vederne le facce, hanno facce che mi ispirano più fiducia dei Savoia, davano almeno la pace al popolo. Ci fu una campagna denigratoria nei loro confronti. Perchè addietrati ? bisognava essere massone per essere moderno ? certo Ferdinando II ebbe una prima moglie Maria Cristina di Savoia che è in fase di beatificazione, fosse un difetto ? Io penso che quei re volevano bene al popolo stando a quanto si può leggere attualmente, e benchè soprannominato Re Bomba, dalla propaganda anglo piemontese, lui i ribelli li graziò Vittorio Emanuele fece uccidere i ribelli genovesi. le tasse erano basse, chi non aveva terreni poteva coltivare le terre dello stato gratuitamente . Fra i cosiddetti briganti, pochi erano veramente briganti, erano resistenti, e in quei tempi, i briganti stavano in tutti paesi. Fecero una campagna denigratoria di lunghi anni, pagarono grassamente gli alti dirigenti del regno, li sobillarono pure con promesse degli ideali della rivoluzione francese non tenute. Avevano soprattutto bisogno dei soldi del sud. Poi i governi successivi non ebbero la volontà di permettere al centrosud di rilevarsi. Per evitare sollevamenti ? E tempo che la vera storia sia insegnata, sarebbe atto di gustizia e che si diano anche le condizioni di vero sviluppo alle popolazioni del centrosud, e non le fabbrichette che aprono e chiudono.


Commenti su Avetrana e il tristissimo dramma di Sarah: ricordi e riflessioni di Bruno Agosti

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Da nord a sud, siamo tutti figli di una società malata di indifferenza e di egoismo da un lato, e di protagonismo dall’ altro. Non riusciamo più a pensare con la nostra testa, non riusciamo a guardare le cose semplici, la televisione ci condiziona e ci detta ed impone il ritmo assurdo e violento di una società che diventa sempre più virtuale, si muore e si lascia morire nella più totale indifferenza, salvo poi , con tanta ipocrisie, portare fiori sui luoghi dei troppi episodi di barbarie quotidiane che funestano le nostre contrade.
Se le televisioni imperversano nei luoghi dei mostri, è solamente ed unicamente per soddisfare le fobie di un pubblico che chiede e vive sempre di più, di quelle notizie , di quella voglia di gossip, per supplire alle tante forme di ignoranza e povertà sociali che imperversano in questa Nazione di contraddizioni.

Commenti su Taranto. La cripta del Redentore di Nicola Fasano

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Bell’articolo ! Il FAI di Taranto si sta attivando per il recupero.

Commenti su Uccio, un pezzo di storia, la nostra storia di Salvatore Armando Santoro

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Ho visto adesso la risposta ed ho notato che sei di Cutrofiano. Sapessi quanti ricordi ho nel tuo paese. Mio zio Armando aveva un Bar in Via Capo tantissimi anni indietro e mio cugino Enrico, squisito pittore di paesaggi salentini, vive proprio nella tua città e da poco è anche nonno di due gemellini!!!!
Auguri a tutti!

Commenti su Uccio, un pezzo di storia, la nostra storia di Salvatore Armando Santoro

Commenti su Eccidi e inganni dell’Unità d’Italia di Alessio Palumbo

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A mio parere qualsiasi dato, qualsiasi fonte, qualsiasi documento deve essere vagliato con occhio critico.
1) Descrivere un sud ricco, felice, gaudente è quanto di meno provabile dal punto di vista storiografico. Il benessere di una popolazione non si misura col PIL. Se prendi come esempio contemporaneo gli stati arabi o altri produttori di petrolio, troverai un prodotto nazionale estremamente elevato, ma concentrato nelle mani di pochi…non sono gli stati ad essere ricchi, ma solo poche persone. Nel regno di Borbone si scontravano grandi ricchezze con povertà estreme.
2)L’emigrazione è un fenomeno troppo complesso per legarlo alla sola unificazione. Per oltre 50-60 anni dall’Unificazione, le zone più arretrate, come ad esempio il Salento, non riuscirono ad inserirsi nei canali migratori. Cosa indica ciò? Indica che alla base dell’emigrazione devono esistere una spinta demografica, un base economica per intraprendere il viaggio, la nascita di legami parentali tra la madrepatria e le nazioni di destinazione, etc. etc..
3) Nessuno nega l’esistenza di industrie e nuclei di agricoltura moderna nel sud preunitario. Ma ancora una volta è necessario contestualizzare. L’agricoltura era basata sul latifondo: non si spiegherebbe altrimenti la fame di terra dei contadini meridionali, le proteste, le occupazioni che verranno nei decenni successivi. L’industria, molto spesso, si reggeva su uno sfruttamento disumano della manodopera (si veda l’industria dello zolfo in sicilia), etc.
La mia non è una difesa dello stato sabaudo che, ribadisco, ha spesso considerato il sud una terra barbara, da dominare, più che da governare.
Tuttavia al posto di un meridionalismo nostalgico di un Regno per nulla liberale e attento alle masse (non bisogna scambiare le donazioni, la filantropia per politiche sociali) preferisco un meridionalismo “scientifico”, critico, non partigiano. Penso quindi agli scritti di Villari, De Viti De Marco, Nitti, etc. etc.

P.S. Non credo che i visi dei re siano una buona argomentazione: personalmente trovo altrettanto grotteschi i nasoni borboni e i baffoni sabaudi :-D

Commenti su La vendetta di Otranto, ossia la guerra di Libia vista dal tacco d’Italia di Angelo Micello

Commenti su La vendetta di Otranto, ossia la guerra di Libia vista dal tacco d’Italia di Pier Paolo Tarsi

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Un’altra prova che il passato è sembre utile alle specifiche esigenze di chi lo osserva dal suo presente. Bel pezzo, molto interessante, non sapevo di questa lettura proposta ai salentini dell’avventura coloniale libica.


Commenti su Taranto. La cripta del Redentore di Angelo Eifù

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Sempre dolce e sensibile verso le bellezze nascoste e più spesso trascurate del nostro prodigo territorio, Daniela ci fa entrare in punta di piedi in quello stupefacente esempio di architettura tarantina che è la “Cripta del Redentore”. Con gli occhi e con il cuore ci conduce a soffrire gli echi e il sacro silenzio di un’opera che sarebbe potuta essere un luminoso, inestimabile gioiello della nostra inesauribile città.

Commenti su Taranto. La cripta del Redentore di Daniela Lucaselli

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Scoprire le meraviglie “nascoste” nella Cripta è stato come essere in un momento rapita da un fascino inestimabile. Il “sarebbe potuta essere” di Angelo lo leggo come un auspicio per il nostro territorio, che certamente vedrà riaffiorare questo “gioiello” unico e raro nel suo genere.
Grazie Angelo, grazie Nicola.

Commenti su Il mare d’inverno… di Pier Paolo Tarsi

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Ho dato un’occhiata, un blog interessante! ;)

Commenti su A carnevale ogni costume vale. In vetrina anche Zio Michele da Avetrana di sandro

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Notizia e idea di cattivo gusto! Non voglio aggiungere altro.
Il Carnevale è un’altra cosa!

Commenti su Eccidi e inganni dell’Unità d’Italia di Felice Tarico

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Invito qualche lettore (come Micello!) ad aggiornarsi: Sono rimasti alla storia dei sussidiari di scuola elementare, scritti secondo regole di propaganda sabauda. Il Risorgimento sarebbe da cancellare, perchè è stato il periodo più vergognoso, per l’Italia, degli ultimi due secoli. Si dovrebbero liberare tutti i paesi italiani dai monumenti a Vittorio Emanuele II (che parlava malissimo l’italiano e pensava solo ad andare a donne), a Garibaldi, definito dagli stessi inglesi “filibustiere”, a Cavour, freddo ragioniere dei Savoia. Le tre guerre del Risorgimento, guardatele bene!, finirono con sconfitte per i Savoia e furono addolcite dai Francesi o altri. “Sotto i tiranni”, come si diceva allora, stavano solo i Lombardi e i Veneti. Gli altri stati o staterelli avevano legittimi governanti, magari anche da secoli. Il Risorgimento lo fecero quattro idealisti che forse giocarono anche sulla pelle di chi idealista era davvero. E fu fatto e attuato da traditori e venditori della patria, illusi. Purtroppo l’Italia fu fatta e non credo che varrebbe la pena, oggi, dividerla. Ma almeno si smetta di decantare Savoia e Garibaldi, Mameli o Mazzini. E si abbia il coraggio di dire la verità. Ma OGGI GLI STUDI LO HANNO AMPIAMENTE DINOSTRATO: la storia del Risorgimento come ancora la si continua a narrare è solo FALSA.

Commenti su A carnevale ogni costume vale. In vetrina anche Zio Michele da Avetrana di Pier Paolo Tarsi

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L’ironia dell’autore, colma di superiorità morale di fronte a certe follie, ci riscatta almeno dal doverne leggere. Il limite al cattivo gusto si sposta continuamente, e mai verso confini più ristretti!

Commenti su A carnevale ogni costume vale. In vetrina anche Zio Michele da Avetrana di Raffaella Verdesca

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Esiste certa razza d’uomo che ha un cervello gelatinoso: disgustoso a guardarsi, si adatta a ogni contenitore, quindi a ogni forma. Se la scatola si chiama potere, egoismo, vanità o denaro, ecco che la metamorfosi dell’informe schifezza diventa perfetta. Non è importante se i neuroni incriminati abbiano partorito un omicidio efferato, una dignitosa maschera dell’omicida, il genocidio o il simpatico motto ‘Il re sono io, dinanzi a me s’inchini la legge e dopo di me venga il diluvio!’, perchè la matrice è la stessa.
Di buon gusto si parla alle menti raffinate, di morale alla coscienza SOLIDA del bene e del male. Ironia, macchia d’olio tra i forti!


Commenti su A Else Lasker-Schüler di thomasbell

Commenti su Due libri sul Carnevale in Puglia di Calogero Mira

Commenti su Galugnano. La Madonna della Neve di Nicola Fasano

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Bellissimo che uno parte senza sapere esattamente il posto, se l’edificio è chiuso, se mai aprirà. Per poi rintracciare lo studioso locale, e non solo, che magari riesce a darti informazioni (e non farti fare il viaggio a vuoto) o a farti visitare altre cose interessanti. La soddisfazione di essere riusciti a fare le foto, di avere qualche opuscolo, di conoscere gente nuova (magari strana)………. poi non è necessario andare in Antartide o in Australia, ma a 20 km da casa tua. Esperienze comuni che ti gratificano !

Commenti su Spulisciàtu, ovvero il participio passato in funzione aggettivale più caro a Rosa di Nardò di armandop

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Rispondo cumulativamente solo ora a causa di una protratta avaria del pc. Il senso di stracotto, rammollito, al limite putrefatto, si concilia perfettamente con quello dell’infiammazione. Quanto a scapulisciare mi appare strano non tanto che questa forma intensiva di scapulare (terminare il lavoro, liberare le bestie dal lavoro) abbia assunto un significato traslato ma che la sincope di -ca- (che, stranamente, lascia sopravvivere la s- estrattiva ma non la prima sillaba del secondo componente (càpulum) sia stata assunta a segno della traslazione semantica rispetto a scapulare. Dubito pure che le pulci possano recitare un ruolo di protagoniste e non solo perchè la pulce a Nardò, dove essa è pòlice, avrebbe dovuto dare spoliciàre/spuliciàre. Quanto alla pula, ad essa avevo pensato in prima battuta ma, a parte il fatto che togliendo la pula non è che il grano diventa molle (anzi, se la si lascia, il chicco tende ad inumidirsi, ammuffire e, al limite, imputridire), appare strano che il dialetto abbia utilizzato un vocabolo italiano rinunziando a quello locale (fiòsca, da un latino *fùscula, diminutivo del greco fuska=vescica). E a questo punto al “maestro e correttore” non rimane altro che affermare che la lingua è così strana e capricciosa che nessuna delle etimologie proposte è da respingere a priori e tutte meritano, forse, un’ulteriore riflessione. Le perplessità da me espresse nascono solo dalla mancanza di fenomeni analogici a conferma; ma forse sono io ad ignorarne l’esistenza. E per questo dico a tutti grazie.

Commenti su Galugnano. La Madonna della Neve di Pier Paolo Tarsi

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Bello, speriamo che Giovanna Falco continui a fare di queste soffiate al nostro Massimo! ;)

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