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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su La grotta dei Cervi di Badisco: considerazioni ed ipotesi sul pittogramma dello “sciamano” di Elvino Politi

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Grazie per il commento al mio contributo sulla grotta di Badisco. Mi permetto di farle notare alcune considerazioni: la “Mappa di Soleto” è stata ufficialmente ritenuta autentica, tant’è che il 16 Novembre 2005 è stata curata dalla Soprintendenza Archeologica per la Puglia e dall’Università di Bruxelles tramite il prof. Thierry von Compernolle una mostra appositamente dedicata all’ostrakon presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. E’ vero che la storiografia procede per ipotesi, ma sono del parere che una mostra ad hoc presso un museo archeologico nazionale non viene fatta se non si hanno dei presupposti validi circa l’autenticità del reperto. E comunque, la discussione sulla cosiddetta “Mappa di Soleto” tratta la sua comparsa prima della cartografia romana, che fino a quel momento era stata l’incipit della resa mappale. Nulla perciò a che vedere con la raffigurazione “a volo d’uccello” (sarebbe interessante sapere come realizzare una carta diversamente), semmai una controversia se la cartografia mediterranea avesse per madre la cultura greca (a cui l’ostrakon appartiene a prescindere della realizzazione probabilmente messapica dell’oggetto) o romana. Tuttavia, il paragone con la mappa soletana, come giustamente lei considera, è inappropriato perchè mentre la prima corrisponde ad un’esigenza di resa cartografica, a Badisco probabilmente si tratta della raffigurazione di un evento, quindi completamente diverso per scopi e finalità. Mi permetto di ricordare che in archeologia le congetture sono supportate da considerazioni verificate e verificabili e sono inserite in contesti prettamente tecnici così come accennato nella prima parte del mio contributo, e perciò le coincidenze fortuite sono molto rare. Magari si tratta di ipotesi da approfondire o tracce di studio, probabilmente anche prontamente smentite da contesti oggettivi diversi, ma mai nell’archeologia moderna possiamo parlare di “fortuna” o di “coincidenza”. L’archeologia si basa prettamente su studi scientifici, cioè dimostrabili e ripetibili, e non è più la ricerca da “caccia al tesoro” come fino al secolo scorso. Pertanto non può assolutamente prendere in considerazione eventi quali il fosfenismo che non ha letteratura in archeologia e si sviluppa come corrente iniziatica di recente costituzione di matrice newage mutuando alcuni aspetti del fosfene che in medicina rappresenta tutt’altro. Un ultimo accenno al Quetzalcoatl. Si parla di “fortuite coincidenze” e poi si mette in relazione l’immagine di Badisco con una divinità del Mesoamerica che dista enormemente sia come cultura che come territorio dall’area del Salento. Non mi pare archeologicamente corretto parlare di Otranto in relazione agli aztechi o altre culture di lingua nahuatl. L’immagine del Serpente piumato del Codex Borbonicus si avvicina vagamente alla fisionomia della figura di Badisco, ma non ha nulla a che vedere, anche perchè, di fatto, non è rappresentata con gli stilemi propri e già noti. Grazie ancora.


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