Non è la rappresentazione “a volo di uccello” che pone i dubbi sull’autenticità della mappa di Soleto. Primo, perché non c’è nessuna rappresentazione a “volo di uccello” in quella mappa. Non si sa quale sbadato abbia tirato fuori un termine che nelle rappresentazioni ha un termine ben preciso e per nulla confà alla mappa di Soleto. Si replica questa storia della mappa a “volo di uccello” senza capirne il significato. La rappresentazione “a volo di uccello” è una classica raffigurazione da un punto di vista alto, assonometrico o prospettico, dove sono evidenziate le altezze delle caratteristiche dell’oggetto (fabbricati, monti, ecc..). Si illustravano in questo modo le città più note riportando mura di cinta, castelli e caseggiati. La mappa di Soleto è invece una mappa tradizionale (piana) con un tentativo di ricostruire il contorno della penisola e la posizione dei centri abitati. Per questo viene messa in discussione: proprio in quanto mappa e nulla più. Pare che le prime mappe geografiche siano state prodotte dai Romani, perché prima non se ne ha traccia. In realtà la mappa di Soleto è una incisione alla buona, non riproducibile, su un oggetto di uso forse comune. Uno scarabocchio col chiodo per indicare a qualcuno un percorso da fare per non perdersi.
↧