Al lemma sfizio (passato dal napoletano nella lingua nazionale e nel nostro sfizziu) tutti i dizionari di italiano registrano, quando va bene, etimo incerto; quelli dialettali si sono sbizzarriti in un ventaglio di proposte tra cui emergono: il latino satisfàcere=soddisfare, il greco fyxis=fuga con aggiunta di s- intensivo, ancora, sempre con aggiunta di s- intensivo, il latino vitium. La prima proposta è, forse, la più calzante sul piano semantico ma certamente la più debole su quello fonetico (come spiegare, fra l’altro, la caduta imponente di tanti fonemi?); la seconda, al contrario, potrebbe andare bene foneticamente ma è troppo traballante semanticamente; la più attendibile appare, al momento, la terza. Qualunque sia l’etimo di sfizio, però, insormontabili ragioni di carattere fonetico escluderebbero il suo rapporto con spilu.
Quanto a irri credo sia forma sostantivata abbreviata da irritare (di etimo sconosciuto…oggi non è giornata), ma non sinonimo di spilu, per quanto quest’ultimo produca uno stato di eccitazione nel soggetto che lo prova e di probabile irritazione in quello che ne è spettatore, specialmente quando quest’ultimo si sente palesemente o occultamente implicato nella sua soddisfazione; potrebbe, perciò, essere sinonimo, tutt’al più, di capriccio.
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