Se sono consapevole, allora tutto è possibile! Se mi propongono di mangiare il sushi significa che so perfettamente che nella cucina giapponese il sushi è un cibo a base di pesce, alghe, vegetali o uova e quindi non mi arrabbierò se poi qualcuno mi da del mangiatore di alghe.
Io non sopporto le barriere, penso che il globo non appartenga a nessuno di noi perché appartiene a ognuno di noi. Penso che le persone e le merci debbano avere la libertà di muoversi in questo pianeta senza restrizioni di alcun tipo. Ma sono convinto che se mi danno del grano australiano io devo essere consapevole che sto mangiando grano australiano e non possono invece molirlo per farne farina, per poi trasformarlo in pasta e ingannarmi facendomi credere che sto mangiando pasta italiana solo perché è stata prodotta in un pastificio che ha sede in Italia oppure pasta del Salento solo perché il pastificio è nel Salento. Einaudi affermava “Conoscere per decidere”, quindi mi chiedo e ti chiedo: se non so che in quale paese è stata prodotta di che farina è fatta quella pasta come faccio a decidere di acquistare quella del pastificio “La Pasta del Nonno” o quella del Pastificio “La Pasta della mamma”???
Basta con i furbetti del Salento, basta con quelli che si nascondono dietro alle leggi e i regolamenti, devono smetterla di speculare sul cibo, è insopportabile e immorale!
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Commenti su Il grano del Salento leccese che fine ha fatto? di Centro Studi Agronomi
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