I fatti stanno proprio come dici tu, Raffaella. Ma vedi, la questione non è solo legata ad avvenimenti della storia negata. I discendenti di quegli italiani deportati sopravvivono in Crimea in condizioni di miseria, perché non gli è stato restituito nulla degli averi posseduti, neanche la terra del cimitero acquistata per seppellire i congiunti. Ad essi e solo ad essi, rispetto agli altri popoli deportati – l’armeno, il greco, il tedesco, il tataro – non è stato ancora riconosciuto lo status di deportati, anche per il disinteresse dimostrato in questi anni dalle autorità italiane. Per questo ci battiamo. Per richiedere giustizia e togliere dall’oblio una vicenda che offende ancora le nostre vittime! Grazie del tuo commento.
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