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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su 3 febbraio. San Biagio, martire armeno, e il suo culto a Nardò e in Puglia di Raffaella

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Mi unisco a Nino Pensabene e a Daniela Bacca nell’esprimere approvazione e meraviglia per questo articolo così curato e ricco.
La sensazione è la stessa del chiedere l’ora a una persona di per sè puntuale e sentirsi rispondere non solo con la precisione di un orologio svizzero, ma anche con ghiotte informazioni sui fusi orari più significativi e sulle tradizioni annesse a date e orari specifici di quelle parti del mondo.
E’ fantastico e inaspettato.
Marcello è un acuto osservatore e lo dimostra nella dovizia di particolari che fa fiorire in storie e personaggi: li presenta e li vive fino a farli conoscere a fondo, se non addirittura amare. Di San Biagio sapevo solo della porta a lui dedicata a Lecce, descritta egregiamente da Giovanna, e della sua rappresentazione nelle vesti di vescovo. I miei rapporti col santo non andavano oltre alla raccomandazione un tempo ripetuta all’indirizzo di mio padre: “Vienimi a prendere a Porta San Biagio!”
Oggi, invece, scopro, grazie ai pertinenti articoli di Spigolature, che quella Porta ha un’anima: è posta prima di tutto a Oriente perchè il Santo era armeno, di Sebaste(chi poteva immaginarlo!); è dedicata a un uomo che già per il fatto di essere medico, a quel tempo, dimostra una forte inclinazione verso il prossimo; è l’espressione architettonica visibile che rimanda a rappresentazioni iconografiche sparse sul territorio del Salento, oltre che su quello nazionale. Marcello Gaballo descrive il motivo della santità di quest’uomo con analiticità storico-scientifica e allo stesso tempo con sentimento. San Biagio, è vero, salvò tanta gente dalla difterite, ma Marcello viene incontro ai suoi lettori spiegando cosa sia questa malattia; il Santo armeno venne rappresentato in statue e dipinti, ma ancora una volta scende in campo l’autore descrivendoli con l’entusiasmo e la precisione di uno storico dell’arte. Abile estimatore delle mille facce di una stessa medaglia. E io, salentina e cattolica un po’ ignorante, vorrei d’un tratto essere stata a Salve per le belle celebrazioni paesane del Santo o a Nardò, ieri, a seguire la sua processione. Di certo andrò a vedere la splendida statua dedicatagli a Nardò, ora che so che esiste, e di certo perdonerò mio padre se verrà all’appuntamento davanti a Porta San Biagio con qualche minuto di ritardo!


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