devo cercare qualcuno che mi ricordi le diverse fasi del gioco a Nardò, anche se per molti aspetti mi pare in comune con quanto hai evidenziato. Per esempio c’era “tutti a manu” (la manu china?) e “tutti a nterra”. “Nieddhu” mi pare seguisse al “cinque”. “Purtone” e “furceddha” corrispondono alla tua descrizione. Ricordo che l’avversario, forse per l’ultima prova, doveva “cumandare”, stabilendo quale fosse “papa” e “figghiu”, ovvero quale dovesse essere il primo e l’ultimo dei sassolini da far passare sotto la “furceddha”.
Qualcuno dovrebbe schiarirci le idee e colmare i dubbi. Un fatto è certo: trascorrevamo pomeriggi interi a gareggiare e l’unica preoccupazione era di trovare una soglia adatta su cui sedersi, senza subire i rimproveri della padrona di casa, e di scegliersi sassolini piccoli e con le adeguate esperità che ne impedivano lo scivolamento in alcune fasi del gioco.
Il sassolino, pur se irregolare nella forma, doveva però essere levigato, per consentirne lo scivolamento sul piano di gioco in “purtone” e “furceddha”. Grazie Rino per avercene ricordato, confidando nella bontà dei lettori nel ricostruire tutte le fasi
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Commenti su Quando il Rohlfs inciampò in un sassolino del Salento… di Marcello
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