Cce zziuni! (usato per lo più in frasi esclamative) corrisponde secondo me all’italiano “cose dell’altro mondo!” e nessuno degli altri è sinonimo, come dovrebbe essere nel nostro caso, di “dilemma”. Oltretutto nella vignetta dovevo seguire la traduzione più corrente del nesso originale. Da qui “problema” (tal quale l’italiano), scelta dovuta al fatto che è l’unica forma che ho sentito in conversazioni in dialetto. Tra l’altro, non è da escludere che ciò sia dovuto ad un fenomeno di ipercorrettismo, ma anche “prubblema” potrebbe avere, all’inverso, la stessa origine, cioè essere frutto di adeguamento alle tendenze tipiche del dialetto (passaggio o>u, geminazione espressiva di una consonante). Si può indire un referendum? Quanto a gghè (che col gghiè rohlfiano è la forma più usata) sarebbe bastato staccare -è (inequivocabilmente terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere) e chiedersi la funzione e l’origine del restante ggh-). Io l’ho fatto e non me ne pento…
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