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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su Il punto sulla vicenda “Costa dei Cafari” a Nardò di Giovanni


Commenti su Il punto sulla vicenda “Costa dei Cafari” a Nardò di tonino

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Carissimi cittadini neretini, comprovinciali e salentini doc, andiamo a fondo, vigiliamo! Non si può deturpare il territorio del Salento in tal modo! Molti imprenditori campani (e non) hanno già fatto tanto danno e scempio al territorio della loro regione. Il Salento è un tesoro da tenercelo caro, preservarlo e custodirlo e poterlo tramandare alle nostre future generazioni più integro possibile!
Tonino Guerrieri

Commenti su Il punto sulla vicenda “Costa dei Cafari” a Nardò di Sergio

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Ciao Gianni, la foto abbinata al presente articolo si riferisce però alla lottizzazione della “Sarparea”…putroppo sono molteplici i tentativi di speculazione sul nostro territorio

Commenti su Il punto sulla vicenda “Costa dei Cafari” a Nardò di carlo

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Le due imprese hanno un capitale sociale complessivo di poco più di 15.000 euro, Mi domando da incompetente, ma con questi spiccioli non dovrebbe automaticamente intervenire la finanza e non solo, per far luce su queste 2 società ??

Commenti su Il punto sulla vicenda “Costa dei Cafari” a Nardò di gianni ferraris

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per sergio: la foto mi è stata fornita da persona affidabilissima e ne ho preso atto senza verificare, mi informerò, comunque mi scuso per l’eventuale svarione. Anche se, ahinoi, i problemi rimangono….

Commenti su Le immagini negli arazzi di Casa Comi di Marcello Gaballo

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la figura 8, ripresa nei particolari anche in seguito, non è che per caso possa essere uno stemma? mi pare che la parte superiore sia una corona principesca o reale (è sormontata da una croce). Se così fosse, ma è un dubbio, la coperta potrebbe essere stata posseduta da una famiglia di alto rango, per l’appunto principesca o reale, e poi donata a Comi o tessuta in occasione di una visita di questi personaggi nel palazzo del nostro personaggio

Commenti su Le immagini negli arazzi di Casa Comi di piero barrecchia

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Affascinante il saggio di Presicce. Fa riflettere l’essenzialità delle figure che pure esprimono, nella loro forma stilizzata, il simbolo, inteso letteralmente, cioè unione. E nell’unione è imprescindibile l’ambiguità o meglio dire l’ambivalenza o, ancora, l’incontro e quindi unione stessa. Un percorso non solo estetico ma anche e soprattutto etico. Vedendo per la prima volta gli arazzi di casa Comi, non mi sono potuto sottrarre ad alcune considerazioni. Anzitutto, mi chiedo se il Comi abbia avuto qualche influsso ebraico o sia venuto a contatto con la tradizione arbrersh (Albania). Domanda non fine a se stessa atteso che l’elemento del giardino, così rappresentato, rispecchia le rappresentazioni delle culture citate, come anche il riferimento alle dodici caselle, alla colomba con il ramoscello ed all’aquila bicipite, a cui erroneamente, a mio modesto parere, è stato attribuito il simbolo dello scarabeo. Parrebbe, inoltre più appropriato sostituire il cervo alle lepri.
Poi ho cercato di analizzare, araldicamente, le varie figure rappresentate nell’arazzo proposto, con sorprendenti risultati. Il significato diviene chiaro. Se volessimo infatti intravedere il grifone nella rappresentazione, egli svelerà il suo significato quale custode del tesoro. Interroghiamo la figura del cervo, ci risponderà che egli è simbolo di nobiltà antica e generosa, ma anche di longevità. la colomba obietterà che la sua funzione è quella della perenne alleanza, l’aquila bicipite sarà orgogliosa di essere il simbolo dell’unione dell’impero. Ma l’eccellenza la detiene la fenice, che muore e rinasce dallo stilizzato braciere. Essa è simbolo di immortalità. poi le fasce spezzate, quale flusso di linee spezzate e continue, rappresentanti il tempo. Cronos e kairos. L’umano e il divino, racchiusi nei due quadrati e spartiti in rettangoli, quali mondi paralleli, trovano il loro incontro nella croce, simbolo di unione per eccellenza, orizzontale e verticale, al contempo, regno superiore ed inferiore, cielo e terra. Ancora il dodici, rappresentato dalle caselle al centro, in basso, rientra nella cabala. Le dodici tribù che rappresentano i primordi della storia della salvezza, rivisitate e riviste dai dodici apostoli della trradizione cristiana. Ancora sovrasta la croce la fenice con esplicito riferimento alla resurrezione ed all’immortalità. Ed ancora la delimitazione del totale rettangolo, nel quale, in maniera ordinata si riportano, ossessivamente, i ricami della flora. C’è il caos dei chimerici elementi ed il cosmos della pedissequa ritmia, il mondo terreno e l’aldilà, il giardino terrestre ed il limitato e centrale orto del paradiso. Nella tradizione ebraica il paradiso è rappresentato come un giardino, il ritrovato Eden! Il ricordo visivo, mi riporta all’essenzialità ed allo stile primordiale rappresentativo delle figure della graotta dei cervi in Porto Badisco. Strano! Anche qui, cervi e croce e l’uomo avvolto in improvvisate spirali. Immortalità. Sarà l’unione tra un contemporaneo Comi ed un suo primitivo avo? Solo un’ipotesi che gli addetti al lavoro sapranno avvalorare o meno, ma che a me, profano ha suscitato sensazioni forti tra custodi perenni, fama imperitura, longevità e perenni alleanze, imperi uniti e gloriose croci, ricami di imortalità e menzioni speciali al Paradiso!

Commenti su Marcinelle, 8 agosto del 1956. Per non dimenticare… di gianni ferraris

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“L’uomo blu”. Ne parla Mario Perrotta. E’ un minatore sopravvissuto di Casarano (era in realtà, è mancato qualche tempo fa) Mario lo intervistò per fare il suo spettacolo sull’emigrazione in Belgio. Il suo corpo era blu. Nelal miniera si stava con le sole mutande, i 45 gradi erano insopportabili là sotto. Coricati a scavare, piccole escoriazioni erano inevitabili. La polvere di carbone si insinuava in quelle ferite e lì sarebbe rimasta tutta la vita. Il corpo dell’ex minatore era blu. Come il carbone.


Commenti su Salento. Si vende aria di Giovanni

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Tra le varie ricostruzioni del senso da dare alla frase <>, forse, ve ne è una che è sfuggita! Spesso in alcune zone del Salento si usa vendere (oltre che l’”area edificabile”) la cd. <>, ossia vendono il diritto di superficie del I piano (ecc.). Per cui non escluderei che l’autore della scritta sul muro intendesse riferirsi ad uno di questi significati :-)

Commenti su “ARTHAS”: IL RITORNO di Fabio Ria

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E pensare che con il breve excursus sul nome individuale messapico avevo cercato di interpretare una sorta di connotazione romantica da parte dell’autore sulla scelta di Arthas piuttosto che Artas !!!
Non faccio in tempo a lamentami con me stesso, che mi ritorna alla mente quando, sfogliando velocemente il testo (qualche anno addietro), mi accorsi che l’autore utilizza, per i protagonisti dei suoi romanzi, nomi che l’epigrafia messapica sinora nota dà per teonimi, toponimi, sostantivi del lessico funerario, ma non certamente nomi individuali (spesso anche confondendo il maschile per il femminile e viceversa).

Commenti su Salento. Si vende aria di roby

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Esatto Giovanni si intende l’area solare,la parte superiore dove poter costruire una casa!

Commenti su Bari e Lecce. Psicologia di una diversità di giuseppe de santis

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a me questa sembra l’ennesima accozzaglia di luoghi comuni su bari vista da lecce. niente di più. e non dico altro, non perchè sono normanno e non barocco, ma perchè è solo questo, davvero. vivo in una città cosmopolita, abituata ai contrasti, e credetemi, non siamo così “pratici” nè così contemplativi. e non lo sono nemmeno i leccesi. è soltanto un’altra “opera” su bari, scritta da chi bari non la conosce.

Commenti su Salento. Si vende aria di gemello carmelo

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La scritta “vendesi aria” puo’ proprio riferirsi alla vendita di un appezzamento di terreno(area edificabile) oppure il piano superiore di un fabbricato già preesistente.Nel mio paese che è Galatone è molto diffuso questo modo di dire.

Commenti su L’ultimo post di Spigolature Salentine… di Fabio Ria

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Gentilissimo Marcello, ti ringrazio per la meravigliosa opportunità che hai dato attirando e concentrando, in un unico sito web, quanti hanno a cuore l’espressione del pensiero culturale salentino, in tutte le sue sfaccettature.
Mi auguro che il sito di “Spigolature salentine” non scompaia dall’oggi al domani e che possiamo, giorno dopo giorno, riassaporare le esperienze di vita di tutti noi “spigolatori”.
Grazie ancora.

Commenti su L’ultimo post di Spigolature Salentine… di Marcello

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non scomparirà. Contenuti troppo importanti per la nostra storia e la nostra cultura. Come già abbiamo avuto modo di scrivere, buona parte dei saggi, se l’Autore lo concede, saranno riproposti in una nuova veste ancora più qualificata ed organizzata nel nuovo sito della Fondazione, che con il tempo potrebbe anche diventare una testata online.
Questo breve periodo di vacanza servirà a riflettere su come rimodulare i numerosissimi saggi che hanno riempito i granai della nostra terra. Ma, son certo, ripartiremo più carichi di prima e il bagaglio di esperienze, che abbiamo acquisito in quasi tre anni, sarà utilizzato per crescere ancora di più.

Vi sentiamo sempre vicini e la cordialità, la collaborazione, la gratuità che hanno finora caratterizzato gli spigolatori, son certo non verranno mai meno. Siamo o no dei salentini? il nostro DNA non cambia!

Magari invece di spigolatori diventeremo delfini…


Commenti su L’ultimo post di Spigolature Salentine… di mariagrazia barbara

Commenti su L’ultimo post di Spigolature Salentine… di silvanabissoli

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… e poi ci sono anche i lettori non salentini… magari senza DNA doc, ma con una pulsione naturale verso la meravigliosa e unica terra che vi ha dato i natali…
Spigolature Salentine è stato e continuerà ad essere un granaio da cui attingere piccole e grandi informazione, tanti granelli utili a tutti coloro che desiderano entrare nel cuore del Salento, assaporandone il gusto fragrante del pane appena sfornato …
Grazie Marcello per questa opportunità offerta sino ad ora, sono certa che, con il tuo impegno e quello di tutti i tuoi spigolatori, riuscirai a seminare su un terreno fertile che ci offrirà una “chicca” ancora più “appetitosa”….
Buon lavoro
Silvana

Commenti su L’ultimo post di Spigolature Salentine… di Marcello

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sarà proprio così. Prepareremo altro buon pane per tutti, salentini e non. Grazie anche a te, Silvana, che hai creduto nella nostra Fondazione scegliendo di aderire sin dai suoi primi passi. Ora godiamoci queste vacanze e vedrai che non resterà deluso nessuno (almeno lo spero!)

Commenti su L’ultimo post di Spigolature Salentine… di wilma vedruccio

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Dopo aver raccolto l’ultima spiga smarrita,si lascia riposare la terra.
Parrà brulla e incenerita ma alla prima pioggia d’autunno, rispunteranno germogli d’ogni pianta, pianta da pane, pianta per bestie, pianta da fiore…
Tutto tornerà a rinverdire. Così da sempre.

Commenti su Salento. Si vende aria di Andrea Padova

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Grazie ad Elio Ria per questo bell’articolo … ogni tanto chi davvero ama il Salento sente prevalere la sofferenza… Scrivere così bene a difesa di un’idea di bellezza che sembra ormai rara vuol dire mostrarla a chi potrebbe ancora vederl
a e insieme consolare coloro che nel vederla (e vederla così spesso tradita, svenduta, svilita) sentono prevalere lo sconforto. Ad Elio Ria, a Pierpaolo Tarsi, a Marcello Gaballo, a Gianni Ferraris va la mia personale gratitudine per l’azione tenace di “resistenza” ad un processo di perdita di identità che spesso sembra colpire molti salentini…

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