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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia! di Redazione

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Non è possibile che anche gli ulivi vengano annientati da un affarismo di breve durata che non si ferma nemmeno un minuto a pensare a opportunità di sviluppo di lunga durata (Luigi Piero Grieco nei commenti della petizione “Nessuno Tocchi gli Ulivi di Puglia”)


Commenti su Nespole. L’ultimo frutto dell’estate di Cosimo Guercia

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Non sapevo di questo frutto, due domeniche fa con il WWF e con il gruppo archeologico abbiamo visitato il bosco del compare,involontariamente mi sono accorto di questo albero di nespolo che non conoscevo,la mia curiosita di capire di che frutto si trattava ho vhisto al gruppo ma nessuno mi ha dato spiegazioni, cosi ne ho raccolto due che conservo, grazie a questo articolo sono riuscito a sapere di che frutto si tratta,grazie

Commenti su Dialogo con un albero di Ulivo sulla proposta di espianto in Regione Puglia di enrico ciarfera

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Consiglierei non solo di far leggere questo dialogo agli alunni ma, addirittura se e quando possibile, portare gli alunni a dialogare con l’ulivo e rendersi conto della “saggezza” e della maestosità “, mai “ostentata”, di questo nostro BENE.

Commenti su Eccoli che arrivano! Rilevazioni geologiche nella marina di Patù (Lecce) di Pier Paolo Tarsi

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Praticamente è ora di rendersi conto che siamo in guerra, la Puglia è sotto attacco su tutti i fronti: a questi invasori esterni che hanno già iniziato a distruggere il mare e che non siamo ancora riusciti a fermare come è evidente, si aggiungono i nemici interni, i traditori che ci vogliono vendere sfregiando il paesaggio e gli ulivi. Diventa ogni giorno più duro resistere…la politica regionale e nazionale dov’è? Possibile che dobbiamo fare tutto noi? Possibile che abbiamo dovuto avvisare NOI i politici regionali dell’arrivo dei petrolieri? Possibile che dobbiamo vigilare NOI sulla salvaguardia del territorio?

Commenti su Eccoli che arrivano! Rilevazioni geologiche nella marina di Patù (Lecce) di Antonio De Marco

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Si, hai propprio ragione sono i cittadini che hanno il dovere di scuotere i rappresentanti politici ed istituzionali in special modo in casi come questo nei quali la minaccia al bene comune è incombente e sembrerebbe di scontrarsi contro i titani. Ma se volgiamo lo sguardo ad altre località come la Val di Susa o in Basilicata o in Abruzzo, quando le comunità insieme alle amministrazioni locali in maniera civile, si oppongono alla distruzione del territorio, si è visto che possono essere raggiunti risultati positivi. Avanti tutta quindi e cerchiamo in maniera responsabile di portare avanti ogni iniziativa per fermare questo scempio autorizzato dal Governo centrale.
Antonio De Marco – Patù

Commenti su Libri/ L’anello inutile di Maria Pia Romano

Commenti su Il cercatore di scarpe di Rocco Boccadamo

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Ho appena finito di leggere questo bellissimo articolo su “Il Paese nuovo” di Lecce.
Sinceri complimenti, Pier Paolo.

Commenti su Il cercatore di scarpe di Pier Paolo Tarsi

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Grazie Rocco. Sono davvero lieto che sia piaciuto ad uno che in scrittura mi può essere mille volte maestro!
Pier Paolo


Commenti su Eccoli che arrivano! Rilevazioni geologiche nella marina di Patù (Lecce) di Maria Addolorata Panarese

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Ho fatto il bagno in questo bellissimo mare quest’estate e vorrei continuare a farlo! Il Salento deve tutelarsi contro gli arrivisti che vedono solo sfruttamento dei territori e dei mari che appartengono a chi li abita!
Ada Panarese – Maglie

Commenti su Per grazia ricevuta di Guglielmo Peirce

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Ringrazio l’Autore dr. Antonio Faita di aver voluto più volte citare una mia opera nel suo suddetto interessante articolo; vorrei solo pregarlo di correggere il mio cognome inglese in “Peirce”.
Molto cordialmente,
Guglielmo Peirce.

Commenti su La mucca podolica pugliese di Salvatore Calabrese

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La razza bovina podolica ben si ambientava nelle macchie e nei boschi dell’Arneo perchè al comodo fieno preferiva cibarsi di rudi sterpaglie ed erbe spinose. La sua possente struttura muscolosa la rendeva adatta per essere sottoposta al duro lavoro di traino e di aratura dei campi rudi e rocciosi. Le sue carni, per sapore e consistenza, nulla avevano da invidiare a quelle della famosa razza chianina.
Il suo ineguagliabile latte, molto ricco e concentrato, veniva lavorato e trasformato in inimitabili formaggi tanto da far diventare famoso il mitico CACIO CAVALLO DELL’ARNEO. Negli anni 50 dello scorso secolo, con l’avvento della meccanizzazione agricola, i lavori nei campi vennero sostituiti con i piu’ comodi trattori e l’allevamento della razza PODOLICA venne ad esssere abbandonato sino a rischiare addirittura la sua estinzione (gli allevamenti podolici oggi esistono solo perchè incentivati e sostenuti dal ministero nazionale e dall’assessorato agricolo regionale). L’abbandono avvenne non solo per la sostituzione con macchinari meccanici ma anche perchè questa razza produceva latte (di altissima qualità ma di scarsa quantità) che non superava i 15-18 litri giornalieri, contro i 35-40 litri di altre razze tipo l’olandese o altre (naturalmente di qualità molto più scadente). Questo è il motivo principale perchè i famosi cacicavalli dell’Arneo oggi non hanno piu’ il sapore di una volta, perchè son prodotti con latte di qualità molto più scadente di quello prodotto dalle mucche podoliche, non solo ma, quelle mucche vivevano e pascolavano allo stato brado e si nutrivano di erbe fresche che variavano col variare delle stagioni dando al latte qualità, sapori e profumi ineguagliabili a differenza delle mucche delle razze ora in voga che quasi sempre vivono chiuse perennemente nelle stalle e si cibano solo di fienagioni stagionate e di sfarinati industriali.

Commenti su Breve cronistoria di un progressivo imbarbarimento di Carlos d'Amore

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Non ci sono dubbi che il progresso non sia stato un avanzo per l’Umanitá nel campo della qualitá di vita, dell’etica, dell’educazione, del rispetto per la vita, della Giustizia……………………. andiamo avanti forse per ore.
In cambio di qualche facilitazione e comoditá abbiamo rinunciato a principi morali e etici che creavano culture e imperi e stiamo cadendo velocemente in mano a conglomerati che controllano tutto, l’esistenza del Grande Fratello non si puó piú certo negare, l’olio di oliva non ci interessa, meglio sradicare tutto e piantare un albero. si un albero di trenta piani, e il cemento ci tappa anche il naso …. la triste storia finisce con: ripudiato sará!!!
Nessuno tocchi gli ulivi della mia Puglia!

Commenti su Eccoli che arrivano! Rilevazioni geologiche nella marina di Patù (Lecce) di ruggero pozzer

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Dal Trentino, uno dei più bei posti per le montagne, una sentita solidarietà a chi vuole tutelare uno dei più bei mari di Italia e del mondo
grazie per il vostro lavoro
Ruggero Pozzer
vice Presidente Verdi del Trentino

Commenti su Eccoli che arrivano! Rilevazioni geologiche nella marina di Patù (Lecce) di Antonio

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E’ on-line una petizione il cui testo, correlato dalle firme raccolte, sarà inviato come lettera di osservazioni al Ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali. La petizione nello specifico riguarda la richiesta di bloccare le concessioni di “ricerca ed estrazione di idrocarburi” riferite alle aree d71 e d72, nel tratto del basso Adriatico, tra la marina di Lecce e il Posidonieto Capo San Gregorio. Per firmare la petizione on-line, o farla firmare, digitate l’indirizzo web http://www.petizioneonline/no-salento-damare-nero/5362.
Grazie a tutti Voi.
Antonio De Marco – Patù

Commenti su Eccoli che arrivano! Rilevazioni geologiche nella marina di Patù (Lecce) di Antonio


Commenti su Gli eroi pugliesi del Risorgimento Italiano di luigi

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eroi pugliesi del risorgimento Italiano? bella cosa!

Commenti su Libri/ I dialetti del Capo di Leuca di fabio

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Gradirei contattare via e-mail il prof. Gino Meuli.
Ringrazio l’autore del presente post per la collaborazione.

Commenti su Calcare e calcinari nell’Arneo di Salvatore Calabrese

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Anche nell’agro limitrofo alla periferia di Nardò esisteva una CARCARA. Si trovava nella zona denominata LI MPISTATI, sul lato sinistro, a pochi metri dalla strada, andando verso LI CINATE prima dell’incrocio che a destra porta ALLA PENTA e a sinistra ALLI MASSAREI.
Sino a pochi anni fa ancora si notavano dei vecchi ruderi di NU FURNIEDDHU, quei ruderi altro non erano che i residui di una vecchia CARCARA. Questo mi raccontava e mi descriveva mio nonno (era nato nel lontano 1888) intorno agli anni 50, quando ragazzino con LU SCIARABBA’ passando dai quei posti mi conduceva ALLI CINATE dove da diverse generazioni risiedeva e ci abitava

Commenti su Poesie/ Una pizzica che mi balla sulla punta del naso di Chiaro Rizzo

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E’ evidente, leggendo questi pochi versi di Luca Damore, la spiccata sensibilità e il purissimo amore dell’autore nei confronti del Salento e della sue genti, dei suoi tramonti e delle sue pittule. Ma è lapalissiano che non sono stati i mille colori delle nostre terre, le ataviche tradizioni o le rumorose pinete ad ispirare il poeta ma è stato qualcosa di più profondo e viscerale, quasi una dipendenza.

Dai Luca, ce la puoi fare. Cambia pusher, riprenditi la tua vita.

Commenti su Testimoni della memoria: seminario di studi di Pier Paolo Tarsi

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