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Channel: Commenti per Spigolature Salentine
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Commenti su L’escort e la pulàndra di armandop

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Escort è una delle tante parole inglesi che (meno male!) hanno un’origine latina, sia pure, in questo caso, con l’intermediario francese escorte=scorta, da excorter=accompagnare, a sua volta dal latino excorrìgere=sorvegliare, guardare attentamente; da questo punto di vista non può essere considerata certo una parola “moderna”, mentre “moderno”, anzi contemporaneo, è il significato che ha assunto da quello di partenza assolutamente innocente (anche nell’intermediario francese), come mi pare di aver ampiamente dimostrato nella nota 1 di quel post che mi son permesso di citare. Non può assolutamente derivare da scortum, non perché supporrebbe l’aferesi di e- (fenomeno che, in astratto, può pure verificarsi e, infatti, si verifica in excorrigere>scortare, la cui s è ciò che rimane dell’originaria preposizione ex), ma per motivi, direi storici: infatti, in partenza scortum significa solo puttana e non trasla questo significato da uno precedente di accompagnatrice; esattamente l’opposto è successo per escort che solo recentemente ha assunto il significato traslato che abbiamo conosciuto grazie alle imprese (?) di qualcuno… Il genere neutro di scortum, infine, come succede per tanti sinonimi e anche per altre voci, non ha una connotazione sessuale ma dispregiativa, come se indicasse, più che una persona, un oggetto.


Commenti su Quei due denti ritrovati a Portoselvaggio (Nardò) sono i resti di uomo moderno più antichi d’Europa di gianni ferraris

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ora chi lo dirà a bossi che discende dai terun?

Commenti su Quei due denti ritrovati a Portoselvaggio (Nardò) sono i resti di uomo moderno più antichi d’Europa di armandop

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Sono disposto a farlo io, a patto che Gianni mi permetta di lasciare “bossi” ma di correggere “terun” in “Terun”.

Commenti su Quei due denti ritrovati a Portoselvaggio (Nardò) sono i resti di uomo moderno più antichi d’Europa di Angelo Micello

Commenti su Quei due denti ritrovati a Portoselvaggio (Nardò) sono i resti di uomo moderno più antichi d’Europa di Redazione

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grazie Angelo per l’importante segnalazione

Commenti su Preistoria/ A Nardò e dintorni sarebbe nato l’uomo moderno di Redazione

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Ci scrive Luigi Tommasi:
Nell’articolo Marras parla di un mistero a proposito della scomparsa e ricomparsa dei denti scoperti dal prof Palma Di Cesnola e depositati presso l’Università di Siena dove lui insegnava. Succede che quando si trovano dei fossili vengono raccolti e consegnati ad un’istituzione la quale li deposita in magazzino e lì vengono poi dimenticati. Negli anni ’60 non vi erano ancora le sofisticate attrezzature odierne per cui furono attribuiti all’Homo neanderthalensis e la storia si chiuse cadendo nel dimenticatoio.
Nell’équipe di studiosi che hanno compiuto gli studi e attribuito i denti all’Homo sapiens vi è Annamaria Ronchitelli che fa parte del Dip. Scienze Ambientali, UR Ecologia Preistorica dell’Università di Siena che deve averli ritrovati ed essersi incuriosita. Da qui è nata la proposta di rivedere il tutto e giungere così a conclusioni diverse dalle precedenti.

Commenti su Se potessi lo abbraccerei tutto… di Max

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molto bello l’ulivo della prima foto, sembra che racconta qualcosa di ancestrale… molto evocativo …un monumento di bellezza..grazie e complimenti per il sito!

Commenti su Quei due denti ritrovati a Portoselvaggio (Nardò) sono i resti di uomo moderno più antichi d’Europa di Enzo Stracu

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Se nessuno altro vuol farlo , per me sarebbe un onore provvedere.


Commenti su Il “j’accuse” di Marcello Gaballo. Lettera aperta ai cittadini di Nardò di Walter Macorano

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Carissimo, mi trovi d’accordo con il tuo pensiero, tante volte mi sono trovato a vedere le stesse cose che hai visto tu. Mi sono chiesto quante e quali colpe hanno le amministrazioni comunali (di qualsiasi segno politico). Secondo me il problema vero siamo noi stessi cittadini, privi di qualsiasi interesse che puo’ essere condiviso con tutti per il nostro bene culturale. Siamo rimasti ancora all’idea del “Buenu io’ bueni tutti”. Il rimedio potrebbe essere “inuculato” dalle amministrazioni per sensibilizzare realmente la cittadinanza, creare dei gruppi anche di volontari che sappiano tenere a modo il centro storico sopratutto, stimolando le autorità a sanzionare penalmente chi imbratta pareti e quant’altro… Una soluzione puo’ essere anche l’obbligo al ripristino a spese proprie di quando sia stato danneggiato. Manca una guida seria, la gente si sa pensa ai propri interessi generalmente e della città e della sua importanza storico-artistica in effetti poco gliene cala. Cordialmente…

Commenti su Libri/ Enzo Miglietta e il Laboratorio di Poesia di Novoli di francesco

Commenti su Quei due denti ritrovati a Portoselvaggio (Nardò) sono i resti di uomo moderno più antichi d’Europa di Angelo Micello

Commenti su Gallipoli, porto europeo dell’olio di Ulivi di Puglia, come maestose colonne tortili… « Spigolature Salentine

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[...] Gallipoli, porto europeo dell’olio spigolaturesalentine.wordpress.com Share this:FacebookTwitterStumbleUponStampaRedditLike this:LikeA un blogger piace questo elemento post. [...]

Commenti su Montesardo (Alessano). Brevi note sullo stato dei luoghi adiacenti alla chiesetta di Santa Barbara di mariangela sammarco

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sono Sammarco.
vorrei sapere se qualcuno ha avvisato anche la soprintendenza competente e ha interpellato l’amministrazione comunale, oltre a pubblicare notizia degli interventi.

Commenti su Montesardo (Alessano). Brevi note sullo stato dei luoghi adiacenti alla chiesetta di Santa Barbara di Danilo Ammassari

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possibile che, come dice mariangela, nessuno si sia mosso per avvisare gli uffici competenti? bisognava farlo nel momento stesso in cui c’è stato il sopralluogo. se non la soprintendenza, che è il primo ufficio competente da avvisare, almeno il comune che è a due passi.

Danilo Ammassari

Commenti su Montesardo (Alessano). Brevi note sullo stato dei luoghi adiacenti alla chiesetta di Santa Barbara di marcocavalera

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Quando è avvenuto il “sopralluogo” i lavori di movimento terra erano stati già terminati, a mio parere, già da un bel pò di tempo, come si evinceva dalla presenza di vegetazione spontanea nell’area del cantiere. Mi è tuttavia sembrato strano che nessuno se ne sia accorto prima, considerando che la struttura in oggetto è ubicata su una strada di passaggio. Infatti potrebbe trattarsi di lavori regolarmente autorizzati, seppur non vi è traccia di cartello di cantiere nell’area.
Già un giornalista del luogo, il 12 ottobre, aveva dato notizia di questi lavori, su un quotidiano di diffusione regionale. Quindi le autorità competenti – probabilmente – erano già a conoscenza di quanto avvenuto nell’area. In ogni caso provvederò quanto prima, magari domani stesso impegni lavorativi permettendo, a consegnare alla locale stazione dei vigili urbani una denuncia formale (ad esempio copia dello stesso articolo), in modo da poter avviare le dovute indagini con il fine di scoprire e perseguire penalmente i responsabili di questo ennesimo scempio storico – archeologico – ambientale avvenuto nel Salento.
Saluti,
Marco Cavalera.
Ps: il Comune, come dice Danilo è a due passi, e questo aumenta il rammarico del fatto che nessuno abbia fermato in tempo lo svolgimento degli interventi.


Commenti su Esiste una questione salariale? di Carlos d'Amore

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Chi sia Rino Formica non ne ho la minima idea e nemmeno faccio lo sforzo di cercare su internet, se fosse qualcuno a cui dare retta non denigrirebbe un altro uomo solo perché non concorda con le sue opinioni!
Una tecnica di retorica demagogica ignobile e che rivela discriminazione stupida verso i più bassi e qualsiasi discriminazione dovrebbe essere proibita nella Democrazia.
Mi scuso per il disgusto verso questo tipo di discorso e continuo a lottare per l’Italia e il suo futuro con onore.

Commenti su Un blending dei vitigni più tipici del Salento e Mino De Santis di Alfredo Romano

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L’omaggio all’anarkos di Pino De Luca mi ha riportato a una delle poesie che imparavamo a memoria nelle scuole medie e, precisamente, a una di Giacomo Zanella intitolata: Alloro-Vite, il cui ricordo non m’è svanito.

Odio l’allor, che quando alla foresta
le nuovissime fronde invola il verno,
ravviluppato nell’intatta vesta
verdeggia eterno,
pompa de’ colli; ma la sua verzura
gioia non reca all’augellin digiuno;
che’ la splendida bacca invan matura
non coglie alcuno.
Te, poverella vite, amo, che quando
fiedon le nevi i prossimi arboscelli,
tenera l’altrui duol commiserando
sciogli i capelli.
Tu piangi, derelitta, a capo chino
sulla ventosa balza. In chiuso loco
gaio frattanto il vecchierel vicino
si asside al foco.
Tien colmo un nappo: il tuo licor gli cade
nel’ondeggiar del cubito sul mento;
poscia floridi paschi ed auree biade
sogna contento.

Commenti su Sapiens e noi di Alfredo Romano

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E io che mi tuffavo da ragazzo dagli alti scogli di Torre Uluzzo gareggiando tra amici nelle splendide acque del nostro Ionio e non sapevo di progenitori doppiamente sapiens per i quali era normale vivere nel paradiso terrestre che fu.

Commenti su Note a margine di una tragedia di Alfredo Romano

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Mi piace riportare qui di seguito il testo di una canzone di Paolo Conte “Genova per noi”, che f a parte del mio repertorio. Non so perché, ma, grazie a questa canzone, ho sempre amato Genova. Per non dire dei cantautori “genovesi” come Luigi Tenco, Gino Paoli e Bruno Lauzi.

GENOVA PER NOI [http://www.youtube.com/watch?v=2g4NJA-3dHs]

I. Con quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
che abbiamo noi prima andare a Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
che ben sicuri mai non siamo
non c’inghiotte e non torniamo più.

II. Eppur parenti siamo in po’
di quella gente che c’è lì
che in fondo in fondo è come noi selvatica
ma che paura che ci fa quel mare scuro
che si muove anche di notte e non sta fermo mai.

Genova per noi
che stiamo in fondo alla campagna
e abbiamo il sole in piazza rare volte
e il resto è pioggia che ci bagna.
Genova, dicevo, è un’idea come un’altra
Ah… la la la la

III. Ma quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova
ed ogni volta l’annusiamo
e circospetti ci muoviamo
un po’randagi ci sentiamo noi.

Macaia[1], scimmia di luce e di follia,
foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia.
E intanto nell’ombra dei loro armadi
tengono lini e vecchie lavande
lasciaci tornare ai nostri temporali
Genova ha i giorni tutti uguali.
In un’immobile campagna
con la pioggia che ci bagna
e i gamberoni rossi sono un sogno
e il sole è un lampo giallo al parabrise.

Con quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
che abbiamo noi che abbiamo visto Genova…

[1] Bonaccia di scirocco (dialetto genovese).

Commenti su Note a margine di una tragedia di gianni ferraris

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Genova per noi è Genova per i piemontesi…. Ne parlai da qualche parte. Odore di mare e di marcio, rumori e voci del porto e dell’angiporto. Macaja…. Genova era la meta… puttane e sigarette di contrabbando, De Andrè e Via del Campo con la sua chitarra nel negozio di dischi….

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